Detta la “ragazzina della grazia” di Camigliano, dove era nata, è stata la prima grande mistica del secolo XX, e ricevette le stimmate come “sposa di un re Crocifisso”. Conobbe giovanissima il dolore, per la perdita dei genitori e di un fratello, e la rovina economica della famiglia. Allevò da sola i sette fratelli. Ebbe salute mal ferma, per cui si ridusse in fin di vita nel 1898-99, quando fu guarita per intercessione di santa M.Margherita Alacoque: l’8 giugno del 1899 ricevette le stimmate. Le piaghe si aprivano dalle 20 del giovedì alle 15 del venerdì, perché si immedesimasse nella passione di Gesù: una veste scura nascondeva di solito la sue ferite e il suo dolore. Per la salute cagionevole non poté entrare in convento: fu però accolta in una casa privata dove fu trattata come una figlia, e fu seguita con premura dal padre passionista Germano, che la sostenne contro dubbi e timori, che non mancarono, circa la natura di quanto le accadeva. Morì nel 1903, a soli venticinque anni, il Sabato Santo. La sua vita fu allietata da doni mistici, ma anche tormentata incessantemente dal diavolo, che giungeva a percuoterla per indurla al peccato.
