Nato probabilmente dalla nobile famiglia Anicia, come papa san Felice II, fu eletto papa il 13 maggio nel 535, ed esercitò il suo magistero solo nel 535 e nel 536. Costituì nella casa avita una ricca biblioteca, e di lui diverse lettere testimoniano una fede salda. Eletto nel 535, affermò il principio della libera elezione del pontefice da parte del clero romano e difese la tradizione canonica. Si recò a Costantinopoli nel 536, inviato dal re degli Ostrogoti in Italia, Teodoto, per tentare di evitare che Giustiniano invadesse l’Italia: durante il viaggio guarì miracolosamente uno zoppo muto. La missione politica fallì, ma ottenne la sostituzione del patriarca monifisita Antimo con il cattolico Mena, che personalmente consacrò il 10 marzo 536, ed era la prima volta dai tempi di san Pietro che un Chiesa orientale riceveva un vescovo consacrato dal pontefice romano. E' citato da Dante (Paradiso, VI, 16-18) come colui che indirizzò alla ortodossia l'imperatore Giustiniano. Morì improvvisamente mentre si accingeva al ritorno, ed ebbe solenni funerali a Costantinopoli, dove poi la sua festa venne celebrata il 17 o il 18 aprile, prima che il suo corpo fosse riportato a Roma.
Attributi: Vesti Pontificali, Libro; E Inoltre: Pallio Pontificio.
