A Filippo, fiorentino, colto, pio, la Vergine stessa apparve invitandolo ad unirsi ai Servi di Maria. Scoperte le sue doti e la sua dottrina, fu avviato al sacerdozio. Nel 1268 ca. fu eletto Generale dell’Ordine, che organizzò e sostenne, soccorrendo ai bisogni spirituali e materiali, anche con miracoli. A lui si ispirò una schiera di Santi. Rifiutò la dignità vescovile e anche quella pontificia offertagli alla morte di Clemente IV. Stimò che suo solo libro fosse il Crocifisso.
La sua influente personalità, oltre a farlo divenire riferimento autorevole di tanti guidando quindi una fase di grande espansione dell’ Ordine, di cui visitò i conventi rianimando i frati quando le circostanze esterne o interne li mettevano in difficoltà.
Nel II Concilio di Lione del 1274 l’Ordine dei Servi di Maria, sulla base di una disposizione del Concilio Lateranense IV del 1215, era stato soppresso insieme agli Ordini mendicanti sorti dopo il 1215 e non ancora approvati: con una abile azione diplomatica, sostenuta da una forte preghiera alla Vergine, Filippo riuscì a definire le norme dell’Ordine così che poté essere senz’altro approvato Morì a Todi nel 1285 e fu canonizzato da papa Clemente X nel 1671.
